Mamma RAI ed il digital divide
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In questi giorni milioni di italiani sono a scuola di digitale grazie al programma "Complimenti per la connessione" in onda su mamma Rai (RAI1).
Otto e mezza di sera, subito dopo il TG1, inizia una scenetta della fiction Don Matteo, il prete-detective più famoso d'Italia che ha appena concluso la decima stagione.
Non sembra uno spot ed il siparietto comico tra il Maresciallo Cecchini ed il sagrestano Pippo si prolunga oltre le aspettative tanto da far sembrare quella in onda una vera e propria puntata (non pubblicizzata). Ad un certo punto entra in scena il Capitano Tommaso ed impartisce lezioni Digital, questo mondo tanto sconosciuto ad una fascia di popolazione (ahimè ancora tanto ampia): siparietti su internet, sull'uso delle mail, sugli smartphone, sul ruolo dei motori di ricerca...
Di seguito la puntata su E-commerce
Il Digital Divide in Italia
Il digital divide non è colpa della banda larga. Un divario di tipo generazionale e culturale emerge dai dati Istat dell'Italia connessa a Internet.
Sono tante le variabili da cui dipende l'uso di internet: disponibilità della connessione, costo, età, sesso, condizione occupazione, reddito, regione o densità demografica del comune di residenza, ecc.
L’età è la variabile di gran lunga più importante nello spiegare l’uso elevato di Internet, seguita dal titolo di studio e dalla condizione professionale (attivo, studente, pensionato, casalinga ecc...).
Tutte le altre variabili, comprese quindi quelle di natura tecnologica (disponibilità e tipologia di connessione) svolgono un ruolo molto minore a parità di condizione.
Quasi un quinto degli italiani sono anziani esclusi dal mondo del web. Una fetta troppo grossa per permettersi di chiudere un occhio ed ecco che la scelta delle "Lezioni" è ricaduta su Don Matteo.
Don Matteo principalmente per 2 motivi:
- con il 34% di share, Don Matteo è lo show più seguito d'Italia;
- tra questi 9,5 milioni di telespettatori, quasi la metà sono anziani.
Il pubblico da educare, l'anziano che non usa internet, è proprio lì davanti al televisore che segue le avventure del prete più famoso d'Italia.
In realtà quello della Rai non è un esperimento poichè la memoria ritorna ad Alberto Manzi, il maestro che negli anni '60, attraverso il programma "Non è mai troppo tardi" è riuscito ad insegnare la lingua italiana ad una fetta di popolazione analfabeta.
Speriamo bene.